Tipico del nord est del Brasile, il quindim è un dolce molto simile, per consistenza e cottura, ad un flan. A base di tuorli, farina di cocco e latte condensato, ha un gusto leggero e viene solitamente preparato in monoporzioni. Il quindim è un dolce gioiso, come il paese da cui proviene, un’esplosione di freschezza; e anche se non ha nessuna attinenza specifica con la festa in questione, nella mia mente è subito Carnevale di Rio!
Carnevale di Rio: la storia
Alzi la mano chi non ha sognato almeno una volta di camminare tra le strade pulsanti di Rio de Janeiro in occasione del Carnevale e assistere alle Scuole di Samba che sfilano a ritmo di tamburi nel famoso Sambodromo; un tripudio di abiti appariscenti e colorati, balli contagiosi e musica giorno e notte; insomma una festa, spettacolare e travolgente, ricca di tradizioni millenarie e tocchi di modernità.
Il Carnevale di Rio de Janeiro ha origini antiche, che risalgono ai tempi del Brasile coloniale, quando gli schiavi provenienti dall’Africa attarversarono l’oceano per lavorare le terre conquistate dai portoghesi, portando con se le loro tradizioni tribali che oggi troviamo rivisitate nelle maschere e nei costumi colorati e ricoperti di piume o nel suono dei tamburi e nel ritmo della Samba.
La Samba è originaria dell’Africa occidentale e dell’Angola, e fu introdotta in Brasile dagli schiavi che si consolavano con questo tipo di musica nei periodi di avversità; ma solo nel 1917 venne legata indissolubilmente al Carnevale. E mentre questo ballo acquisiva sempre più fama e identità in tutto in Paese nacquero le prime associazioni e le Scuola di Samba.
La celebrazione del Carnevale (termine che deriva dal latino carnem levare ovvero “eliminare la carne” nel periodo di Quaresima) si è così evoluta incorporando elementi africani, indigeni ed europei, diventando una festa unica nel suo genere.
Il cuore del Carnevale di Rio è senza dubbio la sfilata delle Scuole di Samba nel Sambodormo, ma non è stato sempre così; fino al 1984 infatti la sede del Carnevale è stata una delle più antiche strade di Rio, viale Marquês de Sapucaí, solo dopo con l’accrescere della popolarità del Carnevale si ebbe la necesità di costruire strutture in cemento armato su entrambi i lati della strada; nacque così l’edificio che prende il nome di Sambodrono.
Qui le Scuole di Samba, che sono vere e proprie comunità artistiche, competono per il titolo di campione del Carnevale lavorando duramente tutto l’anno per prepararsi a questo momento. Ogni scuola presenta un tema unico e spettacolare, con carri allegorici sorprendenti, costumi sfavillanti e coreografie molto difficili. Nel Sambodormo si respira un’atmosfera di gioia e libertà dove l’energia, forte e vibrante, attira migliaia di brasiliani e di turisti da tutto il mondo.
Durante i giorni del Carnevale le barriere sociali e culturali sembrano svanire, e le persone di ogni estrazione sociale si uniscono per festeggiare insieme. È un momento in cui tutti possono essere se stessi, senza giudizio né preoccupazioni, immergendosi completamente nell’atmosfera festosa che pervade la città. E’ la celebrazione della vita, della cultura e della passione.
Quindim: la storia
Si narra che il quindim abbia origini portoghesi e la ricetta nasca originariamente senza la farina di cocco, ma con quella di mandorle. La sostituzione delle mandorle con il cocco la si deve agli schiavi africani che nel XVII secolo giunsero nella zona di Bahia, ricca di noci di cocco. Il nome quindim deriva infatti dalla lingua Bontu parlata in molte zone d’Africa e significa “sorriso”.
Questi golosi dolcetti prendono il nome dalla loro consistenza morbida e dalla tonalità dorata, che evocano – per l’appunto – un sorriso. I quindim vengono serviti freddi per esaltarne il gusto esotico e solitamente li i strovano in monoporzioni, quando invece viene preparato in un unico grande stampo prende il nome di quindao.
Quindim: la ricetta
La ricetta dei quindim è molto semplice, ha pochissimi ingredienti ed è perfetta per tutti, anche per gli intolleranti al glutine perchè è realizzata con la sola farina di cocco.
Quindim
Equipment
- Planetaria KitchenAid Artisan
Ingredienti
- 150 g cocco rapè (farina di cocco)
- 350 g latte condensato
- 45 g succo di lime
- 6 tuorli
- 50 ml latte di cocco
Istruzioni
- Nella ciotola della planetaria unisci il cocco rapè (farina di cocco) e il latte condensato e lavora con il gancio a foglia finchè gli ingredienti non saranno completamente amalgamati.
- Dividi gli albumi dai tuorli e incorpora questi ultimi al composto (con gli albumi avanzati potrai sempre fare delle buonissime meringhe), versa anche il succo di lime filtrato con un colino e il latte di cocco, continuando a lavorare il composto con le fruste.
- Copri l'impasto con la pellicola alimentare e lascialo riposare per 15 minuti in frigorifero. Nel frattempo imburra e infarina leggermente (sempre con la farina ci cocco mi raccomando) uno stampo da muffin, io ho usato degli stampini singoli in silicone, e mettilo all’interno di una teglia più larga con i bordi alti; questa servirà per la cottura a bagnomaria.
- Riempi lo stampo da muffin con il l'impasto e versa nella teglia dell'acqua calda in modo da ricoprire 2/3 dello stampo.
- Inforna e cuoci in forno statico preriscaldato a 180° per 40 minuti circa. A cottura ultimata sforna, togli lo stampo da muffin dalla teglia con l'acqua e lascia raffreddare completamente prima di sformare i quindim. Decora ogni dolcetto con del cocco rapè prima di servire.
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Post in collaborazione con KitchenAid