Disclaimer: per visitare la Bretagna servono più di 7 giorni. Probabilmente c’è chi l’ha fatto, ma a mio avviso il rischio è quello di correre e inseguire le diverse tappe senza fermarsi il tempo necessario per vivere e assaporare ogni meta, così ho preferito costruire un itinerario ridotto, più lento, alla scoperta di 2 regioni della Bretagna – I’lle-et-Vilaine e la Cotes-d’Armor – delle bellezze e delle bontà che hanno da offrire.
1 – Cancale e Saint-Malo
Il nostro viaggio ri-comincia dal pittoresco paese di Cancale. Dico “ricomincia” perchè l’anno precedente abbiamo concluso proprio a Cancale il viaggio on the road in Normandia, trovandosi infatti a poca distanza da Mont Saint-Michel. Cancale è stata una bellissima scoperta, un piccolo villaggio di pescatori e allevatori di ostriche che ci è rimasto così tanto nel cuore che abbiamo deciso di tornare e – addirittura – di soggiornare nello stesso albergo Le Merè Champlain, una struttura semplice e poco pretenziosa con le camere che si affacciano sul porto e sulla baia con una vista impagabile; e un ristorante che merita il viaggio.
Cancale è conosciuta come la “Capitale delle Ostriche” di Francia e il suo mercato è una delle sue principali attrazioni. Questo mercato, che si tiene ogni giorno lungo il porto, offre ai visitatori l’opportunità di gustare ostriche freschissime appena pescate dalle acque circostanti. Qui è possibile acquistare ostriche di varie dimensioni e varietà, direttamente dai produttori locali, e gustarle con un fresco bicchiere di vino bianco seduti sulle gradinate del porto, proprio di fronte alla baia, ammirando le maree che scoprono e ricoprono regolarmente gli allevamenti di ostriche più volte al giorno.
Poco distante da Cancale si trova Saint-Malo, la città è famosa per le sue mura medievali e la sua atmosfera unica che mescola storia e fascino marittimo. Le sue strette strade acciottolate sono piene di negozi, ristoranti e caffè, mentre le sue spiagge offrono spettacolari vedute sull’oceano Atlantico e tramonti mozzafiato. Saint-Malo è anche conosciuta per essere la città natale di Jacques Cartier, l’esploratore che ha scoperto il Canada, e per essere stata un tempo una base per i corsari francesi. Noi ci siamo fermati per cena dove abbiamo gustato un sontuoso piatto di frutti di mare al Le 5 Restaurant Panoramique con una vista panoramica sulla città e sul mare.
2- Saint Suliac, Dinan e Dinard
Questi tre paesini si visitano tranquillamente in un giorno e distano circa 30 minuti uno dall’altro. Per prima cosa siamo andati al villaggio di pescatori di Saint Suliac, classificato come Les plus beaux villages de France, con le sue caratteristiche case in pietra bretone e la bassa marea, per poi spostarci all’interno nella cittadina di Dinan, famosa per le sue stradine lastricate, le case a graticcio e le sue imponenti mura medievali.
La città di Dinan è dominata da una grande torre, la Tour de l’Horloge, che offre una vista panoramica sulla città e sulla campagna circostante. Dinan è anche conosciuta per il suo patrimonio culturale e le sue numerose manifestazioni artistiche e culturali che attirano visitatori da tutto il mondo. Vi consiglio una sosta per gustare una tradizionale galette bretonne con una tazza di sidro di mele in una delle tante creperie e brasserie del centro storico.
Dopo pranzo siamo tornati sul mare nella pittoresca cittadina di Dinard, famosa per le sue spiagge di sabbia dorata con le tipiche tende a righe bianche e blu, le scogliere frastagliate e l’architettura belle époque. La città è nota anche per il suo festival cinematografico e per essere una destinazione molto frequentata da gente del posto e turisti, e quindi un po’ troppo affollata nel periodo estivo.
3 – Cap d’Erquy, Cap Fréhel e Fort la Latte
Potete visitare queste 3 meraviglie decidendo di noleggiare una bicicletta a Cap d’Erquy oppure spostandovi in macchina da Cap d’Erquy a Cap Fréhel e da qui a Fort la Latte ci vuole circa un’ora e mezza di cammino seguendo il sentiero (più che sicuro) sulle falesie di scisto e di arenaria rosa a piccolo sul mare, tra ginestre gialle ed erica in fiore; uno spettacolo che ripagherà ogni fatica!
Il faro di Cap Fréhel, costruito nel 1950, è uno dei luoghi più suggestivi di questa parte di Bretagna; a strapiombo sul mare color smeraldo, battuto dal vento, incanta per la sua maestosità. Fort la Latte è invece un castello medievale, risalente al XIV secolo, famoso per la sua posizione scenografica su una scogliera che lo rende una delle attrazioni più iconiche della regione. Oltre alla sua architettura storica, Fort La Latte offre viste spettacolari sull’oceano e sul paesaggio circostante.
La zona è famosa anche per le sue splendide spiagge di sabbia dorata, le calette raggiungibili scendendo le alte scogliere rocciose e le acque cristalline. Noi abbiamo trovato una giornata così limpida e calda che ne abbiamo approfittato per trascorrere qualche ora di relax in spiaggia facendo addirittura il bagno in mare.
4 – Treguier, Pleubian, Pléhédel
In Bretagna (come in Normandia) bisogna avere sempre un piano B in caso di pioggia. L’itinerario originale prevedeva di risalire lungo la costa passando per i paesi di Binic, Etables-sur-Mer e Saint-Quay-Portrieux , quest’ultimo considerato la capitale della capasanta, per una passeggiata e per pranzare in riva al mare. Il meteo invece ha deciso che il nostro itinerario prendesse un’altra strada, così siamo andati alla scoperta del villaggio medioevale di Treguier con la sua cattedrale gotica del XII secolo e le colorate casette a graticcio.
Dopo pranzo ci siamo spostati a Pluebian per visitare prima la Celtic Whisky Distillerie e poi Sillon de Talbert, una spettacolare lingua di terra stretta e lunga circa 3 chilometri, formata da sedimenti sabbiosi che si estendono nel mare. Ciò che rende questo luogo così affascinante è la sua fragilità e il suo costante cambiamento a causa dell’azione delle maree e delle correnti marine.
La sua forma è in continua evoluzione, soggetta all’erosione costiera e all’accumulo di sedimenti. È anche un importante habitat per diverse specie di uccelli marini e altre forme di vita selvatica, per questo è importante visitare questo luogo con rispetto e seguire tutte le linee guida per la conservazione ambientale.
Ultima tappa è stato il pesino di Pléhédel dove ci aspettava il nostro secondo alloggio: Chateau de Boisgelin, un piccolo castello immerso in un parco e un campo da golf con all’interno un rinomato ristorante gestito dallo Chef Mathieu Kergourlay; una vera oasi di pace e natura.
5 – Ile de Bréhat
Prendetevi l’intera giornata per esplorare l’Isola di Bréhat. Quest’isoletta si raggiunge con il traghetto in pochi minuti e si gira solamente a piedi o in bicicletta, qui infatti non ci sono mezzi a motore. Ci si imbarca a Pointe de l’Arcouest (prenotate sempre in anticipo i biglietti soprattutto in alta stagione, ndr), appena scesi è possibile incamminarsi a piedi lungo le strette e caratteristiche stradine che attraversano tutta l’isola, oppure noleggiare una bicicletta; noi abbiamo optato per la seconda soluzione: bici a pedalata assistita e carrellino per trasportare il nostro cagnolino Otto, una mappa dell’isola e via.
L’isola ha una lunghezza di 3,5km e una larghezza di 1,5km ed è un vero paradiso per gli amanti della natura. L’atmosfera qui è tranquilla e rilassata, la vita è lenta, a dominare il paesaggio sono il vento, la natura selvaggio, le baie solitarie, le scogliere frastagliate e una ricca varietà di flora e fauna. Da non perdere assolutamente è il Faro di Paon, situato sull’estremità occidentale dell’isola; il faro offre una vista spettacolare sull’oceano e sulle scogliere circostanti ed è un ottimo punto panoramico per ammirare i tramonti mozzafiato sull’Atlantico.
L’isola di Bréhat è divisa in due parti, l’Île Nord e l’Île Sud, collegate dal ponte pedonale di Vauban. A sud, il porto, la spiaggia, il borgo con la sua piazza animata, le case di corsari e la sua chiesa del XVI secolo. A nord, lande malva e muretti di pietra le donano un’aria leggermente irlandese. Fermatevi nella pizzetta del borgo per il pranzo per vivere a pieno l’atmosfera di questo luogo unico.
6 – Plougrescant, Paimpol, Abbaye de Beauport e Plouha
Di prima mattina, per evitare la folla di turisti, siamo andati alla scoperta di un‘attrazione iconica di questa parte di Bretagna: la famosa casa tra le rocce, chiamata Castel Meur o Maison du Gouffre, che sembra essere incastonata tra due massi di granito, dando l’impressione di essere stata piantata lì dai giganti del passato. La casa è proprietà privata e non è raggiungibile, ed è circondata da un paesaggio naturale incontaminato di una bellezza incredibile che vale la pena di visitare.
Ci siamo poi spostati nella cittadina marittima di Paimpol per un giro al porto tra le sue casette colorate e un pranzo con un tipico piatto francese: le moule e frites, cozze marinate servite direttamente nella pentola e patatine fritte, un’istituzione! Poco lontano da Paimpol c’è la famosa Abbazia di Beauport, o quel che ne resta. Fondata nel 1202 questa abbazia cistercense si distingue per la sua architettura gotica e per la sua posizione suggestiva affacciata sulla baia.
Nel tardo pomeriggio abbiamo affrontato un pezzetto del Sentiero dei Doganieri o GR34 nella zona di Plouha per ammirare le falesie più alte di Bretagna (104 metri). Se siete delle persone mediamente allenate a cui piace fare trekking, la Bretagna è la vostra destinazione ideale, qui ci sono diversi percorsi naturalistici da seguire che possono comprendere anche diversi giorni di cammino.
Pointe de Plouha è uno dei punti panoramici più suggestivi da cui ammirare la natura e le varie sfumature dell’oceano e proseguendo verso Nord, lungo la costa, si raggiunge la pittoresca spiaggia di Gwin Zegal disseminata di tronchi d’albero che spuntano dall’acqua.
7 – Perros-Guirec e la Costa di Granito Rosa
Nel cuore della Cotes d’Armor, in uno degli angoli più affascinanti della Bretagna, si trova la Cote de Granit Rose (la Costa di Granito Rosa), il cui colore è dovuto ad una particolare miscela di quarzo, mica, feldspato e ossido do ferro, che si estende per 16km dalla città di Tréburden a Perros-Guirec dove abbiamo soggiornato per le ultime 2 notti nel piccolo e grazioso Hotel Les Costans con un bellissimo giardino pieno di ortensie colorate e la vista sul mare.
Ad aspettarvi a Ploumanac’h c’è il faro e le rocce che, esose dal vento, hanno assunto le forme più strane. Anche qui abbiamo percorso un altro pezzetto di GR34, il Sentiero dei Doganieri, istituito da Napoleone per combattere il contrabbando. Un sentiero a picco sul mare cristallino fatto di rocce rosa, vento e distese di erica viola e ginestre giallo brillante.
Nel pomeriggio siamo andati prima alla Plage de la Grève Blanche e poi alla Plage de la Grève Rose a Trégastel per goderci la spiaggia, il sole e un ottimo pranzo all’aperto a base di gamberi e saint-jacques (capesante) grigliate per poi tornare, all’ora del tramonto, sulle scogliere di Granito Rosa di Ploumanac’h per ammirare il sole scomparire dietro l’orizzonte e rendere ancora tutto più magico e…rosa; ringraziando la vita per averci regalato e arricchito con questo splendo viaggio, e la natura per aver creato così tanta bellezza.
Se vuoi vedere i video e le storie del nostro viaggio on the road in Bretagna ti aspetto sul mio profilo Instagram
Bretagna: itinerario oltre 7 giorni
Se avete a disposizione qualche giorno in più potreste poi decidere di proseguire verso la Baia di Morlax col Castello del Toro e la cittadina portuale di Roscoff famosa – anche – per le sue cipolle rosa piccole e dolci. Proprio di fronte c’è l’Ille di Batz che, come l’Ille de Bréhat, si raggiunge in pochi minuti e si gira a piedi o in bicicletta in mezza giornata.
Qui il clima è mite, le spiagge bianchissime, la vegetazione tropicale del Georges Delaselle Jarden e la vita lenta invogliano al relax più totale. Come sul litorale di Plouescat, tra Roscoff e Les Abers, si susseguono immense spiagge di sabbia fine, catene di dune e addensamenti di rocce dalle forme insolite. Siamo nella Côte des Sables, dove il mare è turchese e dove il colore dominante sulle dune di Keremma è il bianco dorato.
Dalla Côte des Abers (gli aber sono una sorta di fiordi) si apre la regione del Finistère – letteralmente fine della terra – dove si trova una delle massime concentrazioni di fari e segnalatori della Francia. Qui è tutto un susseguirsi di magnifiche spiagge fino alla capitale Brest; ma prima una tappa al pittoresco villaggio di Meneham dai tetti di paglia.
